Non si finisce mai di imparare

L’evoluzione del mondo car audio parte da molto lontano. Dalla semplice autoradio con cassette siamo passati a sistemi multimediali integrati con le strutture della vettura. Anzi, siamo passati a sistemi che hanno nell’integrazione con l’auto il loro punto di forza. Non solo con l’interazione tra i servizi della vettura e gli elementi multimediali di bordo ma, da qualche tempo, anche oltre i confini dell’auto grazie alla connessione Wi-Fi e all’interazione con servizi on line.

Non succede più che passi tanto tempo tra un’innovazione e la sua adozione in auto. Una volta potevano trascorrere anche un paio d’anni, come accadde quando fu introdotto il CD che tardò molto ad essere diffuso in abitacolo. L’MP3, ha dovuto aspettare qualcosina di meno per prendere, però, il sopravvento nel momento della sua diffusione. Un gap che tende sempre più a diminuire.

Le più evolute versioni dei sistemi multimediali proposte dalle case automobilistiche ormai non possono più prescindere dal collegamento con Internet. I primi sistemi che hanno usufruito di un collegamento dall’auto alla rete sono stati quelli relativi all’evoluzione del sistema di emergenza e di soccorso. In caso di necessità, ad esempio un malore, o in caso di attivazione automatica di qualche sensore, ad esempio un incidente, il sistema di bordo gestisce una chiamata di emergenza tramite un modulo integrato ed una SIM card inglobata al suo interno. Ovviamente le prime vetture che hanno usufruito di questo servizio sono state quelle del segmento Premium, con alcune Mercedes e BMW in testa. Dall’introduzione dei primi servizi “eCall”, come vengono definiti, è passato solo qualche anno. Oggi la presenza a bordo di sistemi di eCall si avvia ad essere obbligatorio su tutte le auto, anche con importanti implicazioni in ambito privacy.

La presenza di una scheda Sim a bordo e la conseguente apertura verso la grande rete di Internet spalanca comunque la strada alla fornitura di ulteriori servizi on line che, come sempre accade, dopo aver esordito su vetture di gran pregio migrano verso auto di fascia più diffusa. In realtà non stiamo parlando del futuro ma del nostro presente. Stiamo già leggendo sulle pagine di ACS di queste iniziative, tra l’altro introdotte in parallelo dalle case automobilistiche e dagli operatori aftermarket tra cui esordiscono nuovi player, come Amazon.

Gli scenari che si aprono sono davvero tanti. Dalla connessione diretta a servizi di streaming musicali come Spotify, Tidal, Qobuz, che lasciano comunque lo smartphone e la sua connessione libera, al dialogo con altri sistemi oggi sempre più pervasivi della nostra realtà. La connessione con il sistema di riscaldamento di casa, per esempio, a cui arrivare con qualche app oppure, più semplicemente, tramite un comando vocale: “Alexa, accendi il riscaldamento in casa”. Il comando deve essere recepito a bordo ed inviato via Wi-Fi. E questo può farlo sia un Amazon Echo Auto, unità di connessione col mondo tramite Alexa e via Wi-Fi offerto da Amazon in un rudimentale ma per molti efficace oggetto da “appiccicare” in abitacolo, oppure attraverso una delle funzionalità del Pioneer SPH-EVO93DAB, una delle primissime head unit per auto con connessione wi-fi e di interfaccia “Alexa”.

Altri scenari si aprono all’interno degli abitacoli, altri servizi devono essere ancora “inventati”. Dal meteo, puntuale in base alla localizzazione, alla viabilità “analitica”, in tempo reale grazie ai servizi Mappe di Apple o Google Maps o anche di Waze o altri servizi dinamici. Ma anche l’apertura a streaming video, e penso subito a Netflix oltre che al sempre troppo sovrastimato (in termini di qualità audio/video) YouTube. Certo, ci sono problemi di latenza da risolvere ma lo saranno presto. E, naturalmente, penso a RadioPlayer, l’app di ascolto della radio via rete che abbiamo esaminato a fondo sul numero scorso e che sempre più affiancherà i tradizionali metodi di ascolto della radio in auto.

Le aziende automobilistiche tendono a presentare in parallelo, forse erroneamente, lo sviluppo di sistemi di trazione elettrica e di guida autonoma con i servizi legati alla rete, dalla localizzazione delle stazioni di ricarica alle attività di dialogo con la rete, “dimenticandosi” di rivelare come questi stessi servizi siano altrettanto disponibili su alcune vetture “tradizionali”. Tuttavia l’attenzione verso una clientela tecnologicamente attenta (e, come si dice, “in target”), come quella interessata alla trazione elettrica, offre la possibilità di far esordire i nuovi servizi in occasione della presentazione dell’avanguardia in campo automobilistico.
Ne sono esempio lampante le tante novità legate all’uscita sul mercato della nuova 500 Elettrica, punta di diamante della produzione FCA e usata come testa di ponte per far esordire sul mercato servizi destinati non solo alle vetture della galassia Fiat (Ferrari e Maserati comprese) ma anche del gruppo PSA, forti da altri punti di vista, ormai indivisibilmente legate nel gruppo Stellantis.
In tutto ciò il nostro smartphone sta perdendo centralità. Grazie anche a quelle funzioni che, attraverso lo sviluppo repentino del mondo di “Internet delle cose” (o “IoT” che dir si voglia), andranno sempre più automatizzandosi, come l’interazione tra Wi-Fi dell’auto e router di casa, tra auto e servizi, di rifornimento, di sicurezza, di svago o di mille altre possibilità emergenti in cui viene attuato un dialogo diretto tra “cose” connesse che si scambiano (pochi) dati liberandoci da app, interazioni e così via. Beh, delle interazioni degli umani, specie i più giovani, a livello social… parliamone.

Lo scenario è davvero intrigante, soprattutto per chi ha deciso di continuare a viaggiare in auto, una scelta che, di questi tempi, si rivela più sicura rispetto all’impiego di altri mezzi di trasporto. Tuttavia…

Tuttavia occorre studiare. E tanto. E tenersi aggiornati. Non solo per capire dove e come la situazione stia evolvendo per sfruttarla in modo vantaggioso, ma anche per vivere il presente e capire, sì, capire, come usare al meglio i servizi ormai maturi e ciò che succede nelle nostre auto. Certo, sulla rete le informazioni ci sono tutte. Ma siamo sicuri di trovare quelle giuste, autorevoli? E soprattutto mirate alle “nostre” esigenze?

Su queste pagine facciamo di tutto per guardare le cose dal “nostro” punto di vista, affrontando gli argomenti con l’occhio dell’appassionato di “Tecnologia e Musica in Auto”, come cita il sottotitolo della nostra testata. Ecco perché ci dedichiamo ad analizzare nel profondo il Bluetooth per capire finalmente perché può suonare benissimo oppure “male” e spesso non ne sappiamo il motivo. Con l’aiuto dell’espertissimo Andy Wehmaier, scopriamo inoltre come fare a capire se e “quanto” un upmixing interviene sul nostro impianto di serie da sblindare. Ed ancora, la grande novità di Alexa: ma veramente Amazon Echo Auto è adatto all’auto? E come può aiutarci ad ascoltare musica? E ancora, quanto “cool” è il Pioneer con il Wi-Fi? O viaggiare in Harley con la musica che ti travolge? Naturalmente non è facile e bisogna impegnarsi. È per questo che ACS è unica. E, per gli appassionati duri e puri, non tralasciamo il tutorial dell’Ing. Mario Mollo sui DSP, un percorso lungo e complesso che in tanti stavano aspettando. E apriamo all’esplorazione del mondo attuale (come quello della 500 Elettrica) e delle visioni future, con i puntuali interventi del Dott. Nicodemo Angì e della sua Future Line.

ACS, se non ci fosse…

Rocco Patriarca