The Show must go on

È la cover story di questo mese ma è anche il giusto stimolo per cercare di capire qual è la direzione che il nostro settore, quello dedicato al mondo della musica in auto, sta prendendo. In un mese, tre diversi appuntamenti hanno visto protagonisti il car audio ed il pubblico. In tre momenti diversi, in tre diverse località, in Italia e in Europa, con tre diverse connotazioni. Fattore comune: la presenza di impianti, di aziende, di pubblico. Tutto il resto, però, non poteva essere più diverso.

Rimini, a margine di un hi-fi show, ha offerto uno spaccato del nostro mondo come più esemplificativo non poteva essere. Dalla più “personalizzata” delle vetture d’epoca al più “smart” degli upgrade di serie, dalla passione alla ragione, dall’estetica al grande suono, dall’incoscienza alla parsimonia, nell’area d’ingresso di Sintonie c’era tutto. C’erano anche aziende e una rappresentanza di installatori tra i più preparati d’Italia. Peccato che in pochi l’abbiano saputo in modo da sfruttare questa fantastica opportunità.

Pordenone vuol dire passione. Vuol dire competizione, spettacolo. Vuol dire grande tradizione con un car audio che in Italia ha fatto la storia, vuol dire ragazzi entusiasti di aver passato mesi a preparare vetture da far suonare e ancora suonare. Certo, vuol dire anche suonare forte nei padiglioni, e un grande livello sonoro di fondo. Non è sempre stato così e non lo è stato per l’intera manifestazione. Però, al solito, c’è stato un bagno di folla. Una gara, dei vincitori. Finalmente.

Salisburgo vuol dire Europa. Con le sue contraddizioni e le sue difficoltà. Vuol dire letteralmente aziende al centro del padiglione, all’interno di una cornice di vetture da competizione, in grande forma, curate e coccolate. Vuol dire confrontarsi con i grandi temi del mercato globale, la crisi dei chip e la difficoltà del mondo della logistica e dei trasporti. Ma Salisburgo, oltre a registrare presenze sinora inedite, come JL Audio e Sony, ha mostrato un vivace, grintoso, quasi aggressivo porgersi delle aziende verso il mercato, con strategie e prodotti nuovi, con analisi e proposte. Con contromisure adottate che stanno già dando i loro frutti.

Dopo due anni, in un mese, tre manifestazioni. Due anni di nulla, se pensiamo a cosa è stato il mondo della musica in auto. Due anni senza confronti, senza ascolti. Con la paura di stare vicino ad un altro essere umano, con la difficoltà crescente di relazionarsi di persona. Figurarsi entrare insieme nell’abitacolo e ascoltare un impianto. Non lo si è potuto fare per legge e quindi niente più gare, niente raduni, niente ascolti tra amici. Poi non lo si è fatto per opportunità e Rimini, già, Sintonie e la sua scommessa vinta, ha finalmente rotto questo tabù. Di nuovo ascolti, anche se con tanto timore. Di nuovo musica. Di nuovo passione.
Ognuna delle tre manifestazioni, è stata diversa dall’edizione precedente. Forse è sbagliato o impossibile fare confronti. Troppo diverse le condizioni al contorno. Troppe cose sono cambiate in due anni. Il mondo intero è cambiato, sono cambiate le priorità di ognuno e gli ultimi avvenimenti, e mi riferisco agli eventi ucraini, hanno introdotto ulteriori nuove variabili, nuove difficoltà, altri scenari. Giusto per limitarsi al nostro settore, a Salisburgo senza le auto russe ed ucraine, senza i giudici russi ed ucraini, senza l’entusiasmo e la passione dei russi e degli ucraini, la tanto agognata Finale Europea ha perso davvero tanto. Ma ben altre difficoltà, in termini di economia, anche globale, saranno evidenti solo nei prossimi trimestri.

È cambiato il mondo dell’auto. C’è l’arrembante e, per certi versi, imprudente scommessa sulla mobilità elettrica, che sta rischiando non solo di essere posticipata nella sua road map a causa delle difficoltà dell’economia globale, ma prospetta uno scenario di cambiamento epocale negli equilibri dei possessori di vetture, con le elettriche mediamente tanto costose da rischiare di eliminare completamente la fascia media dell’utenza e creare nuovi inediti scenari divisivi con inevitabili ricadute sociali. E ci sono le auto di oggi, magari diesel, che resistono e che, in questo momento di incertezza, vengono ben curate dai proprietari, che magari ne vogliono evolvere il sempre troppo sopravvalutato impianto di serie.

È cambiato il modo di ascoltare la musica. A Pordenone e a Salisburgo, in gara, i giudici giravano con una USB Key. La nuova edizione del disco test EMMA non è stampata su CD. Gli ascolti, anche a Rimini, sono stati fatti anche via Bluetooth. Pochi i server o i player di musica liquida in auto, moltissimi, anzi, quasi tutti, tramite streaming online, con Spotify a farla da padrone.
Sono cambiati i prodotti presentati a Salisburgo. Tanti prodotti dedicati all’upgrade degli impianti di serie. Per nuove auto. Per nuovi modelli. Più facili e completi di prima. Più evoluti nelle funzioni. Completamente invisibili. Con il risultato di avere, in esposizione agli stand, vetture belle, moderne, grandi, ma con quasi zero impatto visivo, con amplificatori nascosti e altoparlanti celati. Certo, c’erano anche tanti, tanti impianti spettacolari, ma erano soprattutto impianti da gara e di privati.

C’è sempre, però, un denominatore comune in tutto ciò, un denominatore composto da alcuni elementi fondamentali: la voglia di auto, la voglia di musica, la voglia di “fare”. A Rimini, a Pordenone, a Salisburgo, questi sono stati gli elementi comuni. In tanti hanno guardato, hanno discusso, hanno (finalmente) ascoltato. Hanno tentato di capire, hanno chiesto. Ed ognuna di queste esperienze ha dimostrato di essere importante anche come feedback per capire la nuova realtà del mondo e del “nostro” mondo.

Sarebbe stupido pensare che, dopo questi due anni in cui il mondo è stato in “pausa”, tutto possa tornare come prima. Non è e non sarà possibile. In fondo, il mondo degli uomini non è mai stato fermo e dei cambiamenti che si sono succeduti, nel nostro settore e più in generale nel mondo, bisogna tener conto. Per questo abbiamo voluto essere presenti in ognuna delle manifestazioni. Perché, come diceva il poeta, “the show must go on” e noi, animati dalla voglia di auto, dalla voglia di musica e dalla voglia di fare, gli show vogliamo viverli!

Rocco Patriarca